Il libro è un intera raccolta di fotografie ambientate in un bar nel centro di Philadelphia . Ma la cosa più interessante è la prospettiva da cui la Stolfa osserva la vita delle persone: dietro il bancone del bar.
Il titolo del libro “ the regular” fa proprio riferimento a colore che frequentano abitualmente un posto, coloro che in questo bar sono di casa e la Stolfa vivendo dall’altra parte del bancone, lì vede da un punto di vista Unico.
In tutti i ritratti sembra che nessun volto mostri shock o avversione nello stare davanti a un obbiettivo o a un flash, forse questo è diventato un evento “normale” vista la loro presenza “regolare” nel posto.
Essere ricorrenti allo stesso bancone di un bar porta a costruire relazioni personali che non sono tanto profonde, ma per lo meno non si è nemmeno estranei a titolo definitivo. La fotocamera è posizionata all’altezza degli occhi dei soggetti, seduti, catturandoli in modo diretto così da creare un sentimento di uguaglianza. Di conseguenza dall’ inquadrazione si percepisce un’intimità maggiore, e credo che Stolfa sia riuscita a creare un senso di fiducia tra lei e i suoi soggetti, così chiamati “regolari” nel suo locale.
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